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Il Movimento 5 Stelle del Veneto orgoglioso di essere rappresentato da Mattia Fantinati e Federico D’Incà

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Il Movimento 5 Stelle del Veneto è orgoglioso di essere rappresentato nelle Istituzioni da Mattia Fantinati e Federico D’Incà. Il primo è stato nominato Sottosegretario alla Pubblica Amministrazione, il secondo ricoprirà il ruolo di Questore alla Camera dei Deputati.

Si tratta di due incarichi di grande importanza – recita la nota del Movimento 5 Stelle Veneto –  che confermano il valore dei nostri parlamentari.

A Federico e Mattia va l’abbraccio del Movimento 5 Stelle del Veneto e un grande in bocca al lupo per quanto saranno chiamati a fare per i cittadini, per l’Italia e per il Veneto.

Il Governo del cambiamento è partito e niente sarà più come prima!

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Sarto per signora. Sabato e domenica alle 21 a Mel il debutto per il Gruppo teatrale zumellese

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Si chiude con un doppio appuntamento il XXXI Maggio Teatrale Zumellese, sabato e domenica nella palestra delle Scuole Medie di Mel alle ore 21:00 va in scena la Compagnia di casa con un nuovo spettacolo, “Sarto per signora” di Georges Feydeau. Con le vicende di un medico libertino che diventa sarto per nascondere i propri tradimenti alla giovane moglie.

Poco più di dieci anni fa, i componenti che allora formavano il Gruppo Teatrale Zumellese decisero di
lasciare la strada che tante soddisfazioni aveva portato, ovvero quella delle commedie dialettali di autori veneti
meno noti al grande pubblico (Gallina, Rocca, Palmieri). Per il nuovo spettacolo furono affrontati due atti unici
di Dario Fo e da allora, ogni qualvolta si presentassero l’urgenza e la voglia di un nuovo allestimento, la
questione era sempre la solita: tornare alle commedie dialettali o provare a cimentarsi nuovamente con un
testo in lingua? La stessa scena si ripropose lo scorso autunno, nel momento in cui chiara era l’intenzione di
dare un seguito al fortunato “Il matrimonio…nella buona e nella cattiva sorte”: con buona pace dei fautori del
ritorno al passato e al dialetto, prevalse la linea che proponeva un testo, sì, classico, ma in lingua e di un autore
mai affrontato nella oltre trentennale storia del Gruppo.

Ecco dunque, tornando ai giorni nostri, il debutto del nuovo allestimento, “Sarto per signora” di Georges Feydeau, previsto per sabato 16 giugno (con replica domenica 17) a degna conclusione della trentunesima edizione della rassegna “Maggio Teatrale Zumellese”.
I dieci attori coinvolti si cimenteranno quindi in una rappresentazione per certi versi complessa, ma di
uno spessore inconfondibile, forti della preziosa e speciale collaborazione in fase di allestimento di Paolo
Martinazzo. In scena le vicissitudini del Dottor Moulineaux, da sempre libertino e da poco marito della giovine
Yvonne, che si lascia trasportare dalle avventure amorose con Susanna, moglie del generale in pensione
Auben. L’amico Bassinet lo aiuta a trovare l’alcova in un vecchio appartamentino che era stato il laboratorio di
una sarta a Parigi. Nel disperato tentativo di sistemare l’intricata faccenda interviene persino la Suocera, la
signora Aigreville, ma all’improvviso compare anche una vecchia amante del tempo dell’università, Rosa
Pichenette. Nello svolgersi dei fatti, conditi da scambi d’identità, sotterfugi, equivoci e amori segreti, nasce
spontaneo un dubbio: riuscirà il protagonista a tornare a praticare la professione di medico o continuerà ad
essere sarto libertino? Forse, alla fine il pubblico arriverà alla verità.
I personaggi dell’opera sono quelli tipici della commedia degli equivoci. E in effetti, in “Sarto per
signora” le incomprensioni, casuali e volute, non mancano di certo. Feydeau preparava i suoi testi secondo
schemi geometrici in cui le uscite e le entrate, gli incontri impossibili, le false scoperte, i rimandi e le
coincidenze, disegnavano figure impeccabili. Ma la follia catastrofica senza senso rivelava alla fine sulla scena
un crollo totale dei valori. L’attualità dell’autore è davanti anche agli occhi del pubblico di oggi che, rivedendo i
suoi vaudevilles, non li considera affatto come figli di un’epoca determinata, passata e superata, ma coglie in
essi una relazione con il presente e con la società odierna.

Musiche e luci sono curate dal Samuele Busana, i costumi sono ad opera di Delia Pauletti e Giulietta
Tremea, mentre in scena ci saranno: Alessandro Marcer, Ilaria Scarton, Giancarlo Dal Mut, Renato De Mari,
Anna Gallon, Elena Tormen, Paolo Da Rold, Maria Grazia Monestier, Barbara Gallon ed Erika Dal Magro.

Lo spettacolo avrà luogo nella Palestra delle Scuole Medie di Mel alle ore 21:00, per ulteriori informazioni e
per prenotazioni è possibile contattare il Gruppo Teatrale Zumellese al seguente recapito e-mail:
teatrozumellese@gmail.com (biglietti: € 8,00 intero; € 4,00).

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Lisa Ann, la milf più famosa del mondo sbarca in Italia

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Chi disse milf, disse Lisa Ann. E tra poco il sogno erotico di migliaia e migliaia di giovani di tutto il mondo sbarcherà in Italia per un tour che toccherà Torino (22 giugno), Cuneo (23 Giugno), Venezia (29 giugno), Vicenza (30 giugno), Bucarest – Romania (6 luglio), Monza e Brianza – Lissone (7 luglio), Sardegna – Sanluri (13 Luglio), Firenze (14 luglio), Roma (19 Luglio). Queste le città e le location in cui è pronta a sbarcare Lisa Ann grazie all’ennesima brillante iniziativa della ex-showgirl Alexia Mell e D.G. con la loro Fantasy Studio.

Nata e cresciuta in Pennsylvania, la procace e ‘matura’ diva XXX proviene da una famiglia di chiare origini italiane. Inizia a “mostrarsi” già a 16 anni, quando si esibisce come ballerina in alcuni locali notturni.

A vent’anni, dopo aver conseguito la specializzazione in assistenza odontoiatrica, si trasferisce a Los Angeles per entrare definitivamente nel mondo dell’adult entertainment. In America raggiunge la celebrità assoluta quando lavora nel set del film “Who’s Nailin Paylin?” – presentato il giorno delle elezioni – parodia della candidata repubblicana Sarah Palin.

Questa non sarà l’unica parodia lanciata da Ann, vera e propria esperta nella categoria. Nel 2010, insieme a Nikki Benz e Sean Michaels, viene scelta per condurre gli XRCO Awards e appare in un annuncio di servizio pubblico diretto da Michael Whiteacre per la Free Speech Coalition, con tema la violazione del copyright dei contenuti per adulti.

Le sue battaglie per i diritti civili delle donne

Nell’ottobre del 2010 un episodio che per forza di cose non lascia indifferente Lisa Ann e che le apre di riflesso un mondo nuovo. Un suo collega di film hard riceve la diagnosi positiva all’HIV: da quel momento la stupenda Ann decide che avrebbe girato scene solo ed esclusivamente con l’uso dei profilattici.

Ma non solo, perché l’intraprendente milf americana per antonomasia si fa promotrice di una campagna che incoraggia i suoi colleghi di set al costante uso del condom. Due anni dopo, nel 2012, chiese addirittura di intervenire legalmente per l’uso del preservativo nei film porno.

La carriera di Lisa Ann da allora è in continua ascesa, tanto che nell’aprile del 2013 il New York Post la incorona riportando la notizia che sulla piattaforma Pornhub proprio la Ann è l’attrice pornografica femminile più ricercata.

Attenta ai diritti delle attrici della sua categoria, Lisa si è dedicata anche ad attività di coraggiosa denuncia: pone all’attenzione generale, infatti, il fatto che le sue colleghe sono maggiormente remunerate per le scene con attori di colore, anali e di gruppo.

Si impegna, inoltre, per il riconoscimento di pensione e assicurazione sanitaria agli attori porno. Nel 2014, però, con una lettera scritta di proprio pugno e pubblicata sul suo profilo Facebook, annuncia il suo ritiro come attrice pornografica. La fine di ogni cosa per lo sconforto generale dei suoi fans? No, è un falso campanello d’allarme, perché a gennaio la sua carriera riprende.

Insomma, un turbinio di emozioni che rispecchiano e riflettono la carriera di un’attrice destinata a far parlare di sé sempre e comunque, apripista del genere milf, tra i più amati nell’intero globo.

Adesso il fascino di Lisa Ann potrà essere ammirata anche nel Belpaese, curve che scaleranno le gerarchie italiche delle più desiderate grazie anche alla Fantasy Studio Agency, di Alexia Mell e il marito D.G., che ha portato in Italia l’attrice americana, sempre attenta ad esaudire i desideri dell’esigente popolo italiano della notte.

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Controllo del territorio. Intervento della polizia in via Cesa. Identificato straniero irregolare, accompagnato a Torino per il rimpatrio

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Belluno, 14 giugno 2018  –  A.H. cittadino di nazionalità marocchina nato nel 1990 con diversi precedenti relativi al suo soggiorno irregolare in Italia, è stato accompagnato dalla polizia al Centro permanente per il rimpatrio di Torino.

E’ successo ieri, a seguito dell’intervento dei poliziotti di quartiere in via Cesa a Belluno, disposto dal prefetto, dove erano state segnalate situazioni di degrado.

I poliziotti di quartiere, inviati dalla squadra volanti della Questura, hanno eseguito gli accertamenti per un immobile che versa in stato di abbandono. Era necessario, infatti, verificare lo stato dei luoghi e controllare l’eventuale presenza di persone.
Durante il controllo, i poliziotti hanno trovato all’interno della casa abbandonata, tre persone, due italiani e uno straniero; gli agenti, grazie all’utilizzo delle banche dati della polizia hanno accertato che lo straniero è un cittadino marocchino, con diversi precedenti relativi al suo soggiorno irregolare in Italia, colpito da un provvedimento di espulsione emesso dal Prefetto di Belluno.
Il ragazzo, A.H., nato nel 1990, è stato quindi accompagnato all’Ufficio Immigrazione della Questura e da qui direttamente a Torino presso il Centro Permanente per il Rimpatrio, dove dovrà essere trattenuto in attesa della espulsione dal territorio italiano.

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Un concorso per responsabile finanziario all’Unione Montana Alpago. Scadenza domande 26 giugno

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L’Unione Montana Alpago cerca un responsabile finanziario. L’UMA ha indetto un concorso pubblico, per soli esami, per l’assunzione a tempo pieno e indeterminato di un istruttore direttivo contabile per il comparto regioni e autonomie locali. Il concorso è in riferimento alla richiesta di mobilità da parte dell’attuale responsabile della gestione del bilancio dell’ente montano. La domanda di ammissione al concorso deve essere redatta in carta semplice seguendo lo schema scaricabile dal sito dell’ente e deve essere indirizzata all’Unione Montana Alpago. Titoli di studio ammessi: Diploma di laurea del vecchio ordinamento in economia e commercio o Economia Aziendale o titolo equipollente; Laurea magistrale o specialistica; Laurea triennale di 1° livello – Scienze Economiche oppure – Scienze dell’Economia e della gestione aziendale; Laurea triennale di 1° livello – Scienze dell’Economia e della gestione aziendale e Scienze economiche. La domanda dovrà essere presentata entro le 12.30 del 26 giugno. Il testo del bando e il fac-simile della domanda sono disponibili sul sito dell’Unione Montana Alpago: www.alpago.bl.it. Per informazioni telefonare allo 0437 454358 o via posta elettronica: cma.affarigenerali@alpago.bl.it.

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Accoglienza, caso Acquarius. Presidio venerdì in piazza Duomo. Intervento del segretario generale della Cgil Belluno, Mauro De Carli

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Mauro De Carli

Belluno, 14 giugno 2018  –  La vicenda della nave “Aquarius” e il metodo scelto dal Governo per farci capire quale sarà la nuova politica italiana di gestione del fenomeno migranti ci lascia indignati e preoccupati anche per il futuro.

Sentiamo di mettere al primo posto i valori di solidarietà e umanità nei confronti di popoli, uomini, donne bambini che sfuggono a guerre, carestie, mancanza di cibo; proprio per questo esistono diritti internazionali, che ben si coniugano dentro la nostra Costituzione, che impongono di predisporre tutte le azioni utili per una buona accoglienza.
Non è possibili scaricare su questi 629 esseri umani il peso di una nuova politica xenofoba del nostro Paese, ancora peggio giocare sulle loro stesse vite il ricatto per una mediazione nei confronti degli altri stati Europei; mai il nostro Paese aveva mostrato un livello cosi’ alto di disumanità.

Tutti sono consapevoli che l’Europa deve fare di più, anche se i dati in verità ci dicono che altri Paesi europei accolgono e governano una percentuale di richiedenti asilo molto più alta di quella italiana, ma soprattutto non possiamo accettare che il nuovo modello di gestione dei migranti sia quello razzista e xenofobo di Orban.

Per fortuna da più parti, anche attraverso le voci di diversi sindaci di città portuali, si sta levando una consapevolezza della gravità di quanto è accaduto, con la preoccupazione che ciò possa riaccadere ogni qualvolta qualche esponente del governo vuole rassicurare o consolidare i propri elettori.
Anche a Belluno vogliamo portare la voce di chi chiede il rispetto dei diritti umani universali, del diritto marittimo al soccorso, dei valori costituzionali all’accoglienza e quindi invitiamo tutti, associazioni di volontariato, cittadinanza, istituzioni, lavoratori e pensionati al presidio che si svolgerà in Piazza Duomo, sotto la Prefettura, il venerdi 15 alle ore 18.00.

Mauro De Carli – CGIL Belluno

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Atti osceni in luogo esposto al pubblico: 10mila euro di sanzione a un 68enne pensionato bellunese

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Belluno, 15 giugno 2018  –  La Polizia ieri ha notificato un verbale di contestazione per atti osceni che prevede il pagamento di una sanzione di 10 mila euro ad un uomo di Belluno di 68 anni.
La Squadra Volanti aveva avuto la segnalazione alcuni giorni fa da una coppia di fidanzati che stanca di assistere a spettacoli non desiderati ha chiamato la polizia per denunciare gli episodi.
Gli agenti hanno compiuto, quindi, gli accertamenti necessari scoprendo che l’uomo, un pensionato, quasi ogni sera attendeva che la ragazza uscisse in balcone, per fumare o per prendere un po’ di aria; dopo di che attirava l’attenzione di lei su di sé con una torcia elettrica e cominciava a masturbarsi.
La Squadra Volanti, nei giorni successivi alla prima segnalazione, ha, poi, accertato che il pensionato effettivamente aveva preso l’abitudine di compiere tali atti osceni davanti alla finestra aperta di casa sua facendo in modo di essere ben visibile dall’esterno, non essendoci tende ad impedire la visuale; il suo intento era quello di farsi vedere dalle persone che abitano il palazzo di fronte.
Gli agenti sono riusciti a cogliere l’uomo in flagrante e a quel punto per lui è scattata la denuncia per atti osceni in luogo esposto al pubblico.
La vicenda si è, pertanto, conclusa ieri mattina con i poliziotti che gli hanno consegnato il verbale: dovrà pagare una multa da 10 mila euro. La prossima volta ci penserà due volte prima di compiere gesti simili.
Anche questa è attività di prevenzione, possibile solo grazie ad una costante presenza sul territorio.

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I cento anni del San Boldo. Gli alpini celebrano l’anniversario della strada del Passo costruita in 100 giorni un secolo fa

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Per festeggiare i cent’anni dalla costruzione della strada del Passo San Boldo che unisce il versante trevigiano al bellunese, il Gruppo Alpini di Tovena sta lavorando da vari mesi. A tal fine, dopo avere ricevuto il patrocinio della Regione del Veneto, ha coinvolto le realtà contigue del trevigiano e della Sinistra Piave. Per il bellunese hanno aderito e patrocinato l’iniziativa la Provincia di Belluno, la Sezione Alpini di Belluno con i Gruppi di Trichiana, Mel e Limana e la Sezione di Feltre con il Gruppo di Lentiai.
Per il trevigiano hanno aderito e patrocinato l’iniziativa la Provincia di Treviso, i Comuni di Cison di Valmarino e di Follina, la Sezione alpini di Vittorio Veneto, il Comitato Sacrario Austro-Ungarico di Follina e le Pro Loco di Tovena e di Cison di Valmarino.
L’evento clou sarà la ottantasettesima Adunata Sezionale degli alpini di Vittorio Veneto che si terrà domenica 24 giugno sul passo del San Boldo presso la Sede degli alpini, A tal fine saranno predisposti anche dei capienti capannoni.
Non minori per qualità saranno le manifestazioni collaterali che sono state organizzate sul territorio. Venerdì 22 alle ore 20,30 a Cison di Valmarino al Teatro La Loggia ci sarà la presentazione del libro “LA STRADA DEI 100 GIORNI” a cura degli autori Gianpaolo Tomio e Alessia Cerentin con accompagnamento del Coro ANA di Vittorio Veneto diretto da Carlo Berlese.
Sabato 23 alle ore 9.00 a Follina ci sarà la commemorazione dei Caduti e vittime civili di ogni nazionalità e di tutte le guerre al Sacrario Austro-Ungarico. Presenzieranno le rappresentanze dell’Ambasciata della Repubblica Ceca in Italia , il Ministero della Difesa della Repubblica Ceca, la Croce Nera Austriaca e l’Associazione dei Legionari Cecoslovacchi.
Nel pomeriggio del sabato alle ore 15,00 presso le ex scuole elementari di Cison di Valmarino ci sarà l’inaugurazione della Mostra “LA STRADA DEI CENTO GIORNI con foto inedite di Frantisek Frusina dall’archivio di Jan Kalser. La mostra, organizzata dalla Pro Loco di Tovena, rimarrà aperta tutti i giorni festivi sino al 31 dicembre 2018 dalle ore 10 alle 12 e dalle 14 alle 18.

Alla sera alle ore 20,30 a Trichiana presso il Salone parrocchiale San Felice organizzata dal Gruppo Alpini di Trichiana, si terrà una Rassegna di Canto Corale. Parteciperanno la Corale dei Laghi di Tarzo Revine Lago, Il Coro Minimo Bellunese e il Coro Alpino Col di Lana.
Sin dall’epoca romana il Passo di San Boldo è stato un importante valico di comunicazione tra la pianura Trevigiana e la Valbelluna, ma fino al 1800 era poco più di una mulattiera. Per agevolare il passaggio furono costruite delle passerelle e all’inizio del 1900 iniziò la progettazione di una strada. Le difficoltà erano date dagli ultimi 800 metri alla sommità derivate dalle rocce che ostacolavano il transito. Trecento metri di dislivello, una insenatura con i pendii a strapiombo ed una valle larga solamente 70 metri. Solo dalla fine del febbraio del 1918 , dopo Caporetto, gli austroungarici della IV armata porteranno a compimento l’opera di collegamento.
Furono impiegati circa 7.000 operai fra militari, civili e prigionieri che riuscirono, sotto la guida del progettista colonnello Nikolau Waldmann e del direttore dei lavori Frantisek Krusina, a compiere l’impresa in soli cento giorni.
Un’opera frutto di ingegno, fatica e sacrificio anche della popolazione locale, che ricorda a tutti noi i fatti d’arme della Prima Guerra Mondiale.
Le manifestazioni del centenario vogliono essere anche monito affinché non si ripetano altre guerre fratricide, ma si costruisca la fraternità fra i popoli.

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Farra d’Alpago, l’archeologia di Pian de la Gnela e Staol illustrata agli alunni

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Come da alcuni anni a questa parte, si è ripetuta, giovedì 31 maggio, per la quinta classe della scuola primaria di Farra l’esposizione di storia locale con visita alla zona della necropoli di Pian de la Gnela (VII-V sec. a.C.) a cura del Circolo Amici del Museo dell’Alpago.

Il presidente e il segretario Gianclaudio Da Re hanno illustrato, con immagini il grande patrimonio di corredi funerari e le varie fasi della ricerca archeologica condotta su 12/13 tombe a cremazione, insieme alle circostanze delle eccezionali scoperte uniche al mondo, dovute alla passione di volontari del sodalizio alpagoto, come la situla istoriata con la scena di parto. La lodevole iniziativa rientra nel piano annuale delle attività scolastiche 2017-2018. Da qualche anno, quindi da prima dell’unificazione dei tre comuni di: Farra, Puos e Pieve in un unico comune di Alpago, la civica amministrazione sostiene questa attività tesa a far conoscere la storia, l’ambiente della propria terra agli alunni che sono giunti al termine della prima fase scolastica. Dopo la parte in aula, seguita con grande attenzione e curiosità dai ragazzi si è raggiunta, con lo scuolabus del comune, il sito della necropoli posto ad oltre 900 metri di altitudine sulle pendici del Monte Dolada. Qui gli alunni, accompagnati dagli insegnanti Erica Belotti, Adriana Soccal e Manrico Rosati, hanno potuto osservare da vicino i due settori della necropoli e seguire le spiegazioni, delle varie fasi di indagine, del presidente del Circolo Amici del Museo.

Al termine è stata distribuita la merenda offerta dal comune e consumata nelle adiacenze della baita messa a disposizione dai signori De Col. Si è trattato di un basilare programma che dovrebbe costituire prassi consolidata della scuola primaria con l’obiettivo di far conoscere, anno dopo anno, le varie caratteristiche e potenzialità del territorio, a partire dalla storia antica che può presentare, come nel nostro caso, aspetti di grande rilevanza tali da saldarsi con quelli inseriti nei libri scolastici.

Eugenio Padovan

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Esercitazione “5 Torri 2018”. Torna in luglio l’appuntamento con le Truppe Alpine

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Le Truppe Alpine dell’Esercito saranno Nuovamente protagoniste, il prossimo 4 luglio, dell’esercitazione multinazionale interforze “5 Torri 2018”.

Nell’omonimo comprensorio montano, dove 100 anni fa era posizionato il Comando dell’artiglieria italiana ed è oggi ben visibile e visitabile un autentico museo a cielo aperto della 1^ Guerra Mondiale, gli Alpini daranno prova delle loro capacità nel saper operare in montagna, con appassionanti dimostrazioni aperte al pubblico* di progressione alpinistica e manovre di soccorso in parete (con e senza elicotteri) e della capacità di sviluppare azioni militari in un ambiente particolarmente difficile e selettivo.

Eredi dei leggendari soldati che durante il Primo Conflitto Mondiale scrissero su queste montagne epiche pagine di storia militare ed alpinistica, in questa esercitazione gli Alpini daranno particolare risalto al concetto di “mountain warfare”, evoluzione delle tradizionali tecniche di combattimento in alta montagna che, con procedure in continuo aggiornamento, caratterizza le Truppe Alpine moderne quali componente dell’Esercito prontamente impiegabile ed idonea ad operare in qualsiasi contesto ambientale.

 

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Reintroduzione della leva obbligatoria: una legge inutile. Così i politici rendono omaggio alle associazioni viste come bacino elettorale

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Reintrodurre la leva obbligatoria è probabilmente l’ultima cosa di cui ha bisogno lo Stato italiano e soprattutto i giovani, visto che saranno loro la materia prima sacrificale di questa inutile proposta di legge targata Lega.
Le chiamate alle armi sono state sospese dal I° gennaio 2005, oggi finalmente abbiamo un esercito di professionisti capaci di cui possiamo andare fieri, non già l’armata brancaleone di un tempo.
E’ grottesco che qualcuno voglia riportare indietro le lancette del tempo con trovate nostalgiche ed estemporanee che produrrebbero solo costi aggiuntivi allo Stato, posto che vi siano ancora strutture agibili sufficienti.

Perché allora queste iniziative di legge, una giacente in Parlamento e l’altra approvata dalla I^ Commissione del Consiglio regionale del Veneto? A chi giova?

Non certo ai giovani, che hanno già notevoli problemi di inserimento nel mondo del lavoro, ai quali viene fatto perdere un anno di tempo. Sicuramente alle associazioni oramai asfittiche, visto che l’età media dei soci in quelle combattentistiche d’Arma è sempre più elevata e anche nelle associazioni “civili”, ossia nate sull’onda dell’obiezione di coscienza, non essendoci più nulla da obiettare il reclutamento è diventato più difficile.
Secondo la proposta della Lega, sarebbero chiamati al servizio obbligatorio civile o militare, ragazzi e ragazze dai 18 ai 28 anni per un periodo di otto mesi.

Ebbene, l’attrattività dei giovani un’associazione se la dovrebbe guadagnare sul campo, con delle motivazioni forti, per quello che fa, per quelli che sono i suoi ideali, senza costrizioni di legge!
Queste proposte di legge hanno tutta l’aria di norme fatte da vecchi per i vecchi, con la complicità della politica attenta al bacino elettorale più che all’utilità della norma.
Se una società è costretta ad invetare procedure coattive per alimentare il volontariato significa che ha fallito, che non è stata capace di trasmettere i suoi valori alle nuove generazioni. E non sarà certo una naja obbligatoria arrafazzonata alla bell’ e meglio a farle restituire la credibilità.
Roberto De Nart

Naja, cenni storici
Il servizio di leva obbligatorio è previsto nella Costituzione della Repubblica, ma esisteva già nel 1861 con la nascita del Regno d’Italia. E’ stato quindi operativo per 144 anni, fino al 2004 quando venne sospeso con la Legge n.226 del 23 agosto 2004.
Per quanto riguarda l’obiezione di coscienza, essa venne introdotta nel 1972 con l’istituzione del servizio civile per chi, dopo essere stato giudicato idoneo alla leva in seguito alle visite mediche, non volesse prestare servizio militare.
Nel 1999 con la legge del 20 ottobre è stato introdotto il servizio militare femminile volontario. Le donne possono quindi arruolarsi nell’Esercito.
Per quanto riguarda la durata del servizio di leva, fino al 1975 erano15 mesi, dal 1976 è passato 12 per scendere poi a 10 dal 1997. L’ultima chiamata alle armi è stata per i nati nel 1985.

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I gatti del Nevegal * di Cristiano Fant

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Belluno, città che rispetta gli animali; Belluno che vive circondata dagli animali; Belluno che fa regolamenti di tutela degli animali, regolamenti ricchi e complessi, regolamenti ripieni di articoli e norme (fin troppo); Belluno che crea commissioni per il benessere animale…. Belluno che si scorda dei suoi animali.
Già, perché è quello che accade con i gatti che vivono liberi nel comune, randagi legalizzati, regolarmente censiti dalla ASL, felini che sono patrimonio indisponibile dello Stato (lo dice la legge) dei quali ha la tutela e la responsabilità il primo cittadino, in primis, e chiunque lui deleghi allo scopo.
Allora vien da chiedersi perché la referente della colonia censita del Nevegal e suo marito vengono lasciati soli a gestire, a proprie spese, una cinquantina di gatti, da anni. Perché non è così che funziona, non è questo che la legge prevede.

Il “mestiere di gattara” è una attività di volontariato riconosciuta come benemerita perché la persona in questione si prende cura, sfamandoli e curandoli, di animali che sono dello Stato. Fa un favore allo Stato, piaccia o meno a qualcuno; e questo fa risparmiare tempo e denaro alle casse comunali. Ma ci sono dei limiti, degli obblighi ai quali le amministrazioni devono ottemperare perché la Stato delega al primo cittadino la carica di massima autorità sanitaria e questo vale anche per gli animali (D. L. 267/2000); lo Stato dice anche che il sindaco “vigila sull’osservanza delle leggi e dei regolamenti generali e locali relativi alla protezione degli animali ed alla difesa del patrimonio zootecnico” (Decreto del Presidente della Repubblica 31 marzo 1979); ma non basta. L’Art. 4 della Legge Nazionale 281/91 prevede pure che “i comuni provvedono al controllo delle nascite attraverso la sterilizzazione, provvedono al risanamento dei canili comunali esistenti e costruiscono rifugi per cani, provvedono a gestire canili e gattili sanitari direttamente o in convenzione con le associazioni protezionistiche”.

Ma questa amministrazione, al suo secondo mandato, i gatti del Nevegal non li ha mai visti né ha mai parlato con la referente di colonia (e a quanto risulta non ha mai parlato con nessun altra referente di colonia nel comune, nonostante le colonie siano molte).
La situazione del Nevegal è nota perchè più volte sono usciti articoli sui giornali locali. Si tratta di una condizione difficile, di disagio per la referente e il marito, costretti a non potersi allontanare da casa per più di qualche ora, dato l’alto numero di gatti presenti e le difficoltà logistiche nel gestirli.
Servono casette che fungano da riparo, tettoie sotto le quali porre il cibo e aiuti economici per gli animali in difficoltà sanitarie (mancando spesso il supporto del servizio pubblico).
Pretendiamo aiuti e li pretendiamo perchè la legge ce lo consente.

Siamo Tutti Animali ha cominciato da qualche mese (alla luce del fallimento di altre associazioni del territorio) ad aiutare in modo costante la coppia che gestisce i felini con aiuti di cibo e, ora, con una lettera mandata al Sindaco di Belluno, al Vice Sindaco, referente dell’amministrazione per il benessere animale e per conoscenza al Prefetto di Belluno, avente funzioni di “controllore” degli organismi provinciali.
Lettera cortese ma decisa, come sempre, che ricorda i doveri delle amministrazioni, che ribadisce la disponibilità di Siamo Tutti Animali a collaborare, che ricorda come il tema in questione sia già stato affrontato qualche mese fa dal sottoscritto con la Vice Sindaco e che, da allora, tutto continua a tacere.
La situazione è inaccettabile ed è doveroso per noi rendere i fatti pubblici perchè ci siamo assunti il compito di tutelare e pretendere la tutela degli animali presenti in provincia, animali che non hanno voce ma che si fanno sentire atttraverso la nostra.

La nostra lettera ne segue un’altra nella quale venivano richiesti aiuti economici da distribuire in forma di medicinali alle referenti di colonia del comune; anche quella lettera, vecchia oramai di un anno e mezzo non ha mai avuto risposta.
Vien da chiedersi a cosa serva il nuovo regolamento di benessere animale del comune se in primis l’amministrazione comunale manca ai suoi doveri; vien da chiedersi a cosa serva istituire una commissione per il benessere animale se poi non la si fa lavorare sul campo.
Tutte domande che rivolgiamo al Sindaco che, prima della sua rielezione ho personalmente incontrato più volte per esporre problematiche simili ma che dopo aver ottenuto l’incarico per la seconda volta non si è più fatto sentire.
Lascio ai lettori ogni considerazione in merito.

Cristiano Fant – Siamo tutti animali

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La sicurezza sul lavoro tra responsabilità amministrativa della società e responsabilità penale dei soggetti garanti. Ieri al San Martino il convegno

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Belluno, 15 giugno 2018  – Si è tenuto ieri a Belluno nella sala riunioni dell’Ospedale San Martino il seminario “La sicurezza sul lavoro tra responsabilità amministrativa della Società e responsabilità penale dei soggetti garanti”
L’evento è stato organizzato dal Comitato di Coordinamento provinciale per la Prevenzione e la vigilanza in materia di sicurezza sul lavoro della Provincia di Belluno (costituito da tutti gli Enti di vigilanza in materia di sicurezza sul lavoro e dalle associazioni di categoria di lavoratori e imprenditori), al fine di rendere consapevoli i datori di lavoro e i Responsabili sicurezza prevenzione protezione e le altre figure della sicurezza aziendale delle responsabilità, non solo penali ma anche amministrative, in caso di infortuni e malattie professionali.
Il D.Lgs 81/08 ha introdotto, infatti, la responsabilità amministrativa delle imprese a seguito di infortuni gravi e mortali avvenuti in violazione delle norme di sicurezza. Contemporaneamente, però, ha individuato anche gli strumenti “esimenti” di tali responsabilità, ossia i modelli di organizzazione e gestione (MOGS) della sicurezza aziendale.
L’incontro ha voluto chiarire l’importanza per le imprese di dotarsi di questo strumento che garantisce l’attuazione della sicurezza sul lavoro, perché da un lato, definendo ruoli e responsabilità dei soggetti, rende espliciti gli obblighi stabiliti dal D.Lgs 81/08 per ognuna delle figure aziendale dall’altro, pianificando e documentando tutti i processi della prevenzione, rende concreta l’azione prevenzionale.
Le relazioni hanno affrontato l’argomento dai vari punti di vista:
Il procuratore della Repubblica di Belluno, dott. Paolo Luca, ha illustrato le responsabilità penali in materia di sicurezza sul lavoro dei soggetti aziendali, mettendo in luce l’importanza dell’individuazione dei loro ruoli all’interno dell’organizzazione aziendale.
Lo Spisal dell’Ulss 1 Dolomiti ha informato come il servizio pubblico interviene in termini di vigilanza e quali aspetti controlla in fase di ispezione.
A completare il quadro ci sono state le relazioni dell’avvocato Marco Tonellotto, esperto in ambiente e sicurezza sul lavoro, che ha presentato diversi casi in cui la Corte di Cassazione ha affrontato la materia, e quella dell’ing Chiara Anselmi, esperto in sistemi di gestione per l’ambiente, la sicurezza e la qualità che ha illustrato i principali sistemi e modelli di organizzazione e gestione in materie di sicurezza sul lavoro utilizzabili dalle imprese.
L’affluenza è stata numerosa, costituita prevalentemente da imprenditori e addetti ai lavori con attiva partecipazione alla discussione conclusiva.

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Raro esemplare di gallo cedrone investito e ucciso a Malga Domador. Zanoni (PD): “La Regione intervenga”

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Venezia, 15 giugno 2018  –  “Il gallo cedrone investito e ucciso a Malga Domador nel Comune di Alano di Piave, è solo l’ultimo esempio. La conservazione della fauna alpina è a rischio, con svariate specie a rischio estinzione. Per questo la Regione dovrebbe non solo applicare la normativa comunitaria in maniera più stringente, ma anche rafforzare le misure di tutela”.

Il sollecito è contenuto in una interrogazione a risposta immediata presentata dai consiglieri Andrea Zanoni (Partito Democratico), Cristina Guarda (Lista AMP) e Patrizia Bartelle (M5S), dell’Intergruppo per il benessere e la conservazione degli animali e della natura, che trae spunto da quanto accaduto lo scorso maggio lungo una strada chiusa, in una Zona di protezione speciale della Rete Natura 2000: un gallo cedrone investito da un fuoristrada. “È evidente che la vigilanza nelle strade montane chiuse al traffico sia insufficiente o comunque inefficace. Si trattava di un esemplare raro, tanto che, per studiarne il comportamento la sezione bolognese dell’Ispra aveva in programma di applicargli un sensore. Gli inquirenti avrebbero individuato i responsabili, ma il problema rimane: troppe specie sono messe in pericolo dalle aggressioni dell’uomo. Le zone montane sono frequentate ogni anno da migliaia di persone e solo una piccola parte ha un’adeguata educazione ambientale: la loro presenza, per esempio, disturba la nidificazione a terra della femmina del Gallo cedrone che, spaventata, abbandona nido e prole con la specie che è quindi destinata ad estinguersi perché non si riproduce più”.

Andrea Zanoni

“Le misure per tutelare la fauna alpina e selvatica ci sarebbero – spiega Zanoni – la Direttiva Uccelli 2009/147/CE del Parlamento europeo, la Direttiva Habitat, così come la legge regionale 157/92 ‘Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio’. Bisognerebbe applicarle in maniera rigida e sistematica, anche inasprendo le sanzioni. Nei mesi scorsi, insieme ad altri consiglieri di opposizione, ho presentato una proposta di legge di modifica dell’articolo 7 della legge regionale 14/92 sulla ‘Disciplina della viabilità silvopastorale’, in cui si chiedeva proprio di rafforzare controlli e multe visto l’indiscriminato transito di moto e motoslitte lungo sentieri e mulattiere dove in realtà sarebbe vietato. Non solo deturpano letti di torrenti, boschi e pascoli, ma mettono a rischio l’incolumità di chi li percorre a piedi, in bicicletta o a cavallo. La situazione non può che peggiorare senza un intervento delle istituzioni, Regione in primis. Perciò chiediamo a Zaia di attivarsi rapidamente in modo da proteggere specie in via di estinzione che sono un patrimonio di tutti i veneti”.

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Fuga dei cervelli. Pronta la “borsa della ricerca” ForDoc, punto di incontro tra dottorandi e aziende, che si svolgerà l’1 e 2 ottobre, a Verona

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Venezia, 15 giugno 2018  –  “Bankitalia fotografa correttamente il tessuto reticolare delle piccole e piccolissime imprese venete – dichiara l’assessore regionale all’istruzione, alla formazione e al lavoro Elena Donazzan replicando all’analisi del neo-vicedirettore della sede di Venezia di Bankitalia che ha richiamato l’attenzione sulla fuga all’estero dei laureati veneti– ma forse trascura che il Veneto è terra di attrazione di tanti investitori proprio per il suo reticolo di imprese fortemente connesse in reti distrettuali come se fosse una holding, senza la rigidità di una governance unica”.

“Il tessuto veneto – spiega – è fatto di micro ditte ad altissima specializzazione, che sono infatti le migliori fornitrici d’Europa, e di aziende ‘driver’ che, per posizionamento, commesse e ricerca, fanno da capofila dei distretti produttivi. Ecco perché la Regione Veneto, prima in Italia, ha lanciato la ‘borsa della ricerca” ForDoc, punto di incontro tra dottorandi e aziende, che si svolgerà l’1 e 2 ottobre, a Verona”.

“Inoltre, ci interessa favorire lo scambio e la circolarità di competenze, professionalità eccellenze creative e produttive – prosegue l’assessore – Si cresce aprendoci al mondo, per questo la Regione Veneto ha promosso, prima in Italia, un bando che finanzia, le ‘borse di rientro’, stanziando un milione e mezzo di euro per favorire la ‘circolarità’ dei cervelli e delle professionalità tra Veneto e estero”.

Il prossimo 4 luglio scadranno i termini per imprese, enti pubblici e privati, fondazioni e associazioni per presentare progetti, finanziabili con il Fondo sociale europeo, che possano invertire la tendenza verso l’estero dei laureati e diplomati veneti e favorire la nascita di nuove idee di sviluppo. Tre le linee di intervento del bando: sostenere processi di innovazione sociale e sviluppo sostenibile e aumentare gli investimenti in ricerca e sviluppo attraverso figure altamente qualificate, che con le competenze acquisite dopo un periodo di permanenza all’estero, possono contribuire allo sviluppo dell’intero sistema socio-economico regionale; favorire processi di contaminazione da parte di start-up innovative; realizzare progetti innovativi a sostegno dello sviluppo creativo ed artistico del Veneto, attraverso la creazioni di reti che possano coniugare produzione e fruizione creativa ed artistica, con altre funzioni legate al lavoro, al tempo libero, all’inclusione sociale. I progetti potranno prevedere borse di rientro per figure altamente qualificate, eventi in stile hackathon (vere e proprie “maratone creative” per concretizzare idee/progetti innovativi in campo tecnologico, sociale, culturale e creativo), eventi di animazione del territorio, e scambi internazionali.

“Il mondo dell’alta formazione deve poter dialogare di più con le imprese, in particolare con le aziende ‘driver’ dei distretti, che più di altre investono nell’innovazione – ha sostenuto l’assessore, a margine dell’iniziativa della fondazione Emblema con il “Comitato per la valorizzazione del dottorato”, costituito da dottori di ricerca di tutta Italia, intervenuti oggi nella sede dello Iuav di Venezia alla presenza del rettore di Ca Foscari e dei rappresentanti delle università di Padova e Trieste.

“Il dottorato, che rappresenta il training all’attività accademica – ha ribadito – deve poter trovare connessioni dirette con il mondo delle aziende che innovano e vogliono investire in competenze e professionalità”.

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Inaugurati i lavori di restauro della Torre dell’Orologio: da oggi una finestra del tempo sulla storia di Feltre

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Con la cerimonia svoltasi oggi pomeriggio al Teatro de la Sena sono stati ufficialmente inaugurati i lavori di restauro della Torre dell’Orologio, uno dei due torrioni che sovrastano imponenti, con il Castello di Alboino, Piazza Maggiore.
Il progetto è stato finanziato grazie ai fondi europei del progetto Interreg Italia-Austria, denominato “Torri e Castelli” che vede tra i partner, oltre al Comune di Feltre, la Magnifica Comunità di Cadore e il Museumsverein Burg Heinfels. L’iniziativa è consistita nella pulizia delle superfici, nel rifacimento del tetto e nel recupero funzionale dell’area sommitale. Ed è proprio qui che i visitatori potranno affacciarsi in maniera reale e virtuale su Feltre e la sua storia: dalle vetrate che danno su Piazza Maggiore e la cittadella per godere dello spettacolo offerto oggi dai palazzi del Colle delle Capre; da uno dei visori multimediali installati in questi giorni per rivivere invece alcune fasi salienti della storia della città, dall’incendio del 1511 alla sua rinascita nel 1700. Un intervento, quello sulla Torre dell’Orologio, che ha impegnato risorse per circa 110 mila euro (comprensive di installazioni multimediali e nuova grafica di accompagnamento) e si è protratto per circa sei mesi. Ammonta invece a 388 mila euro il finanziamento totale del progetto Interreg che comprende anche il prossimo intervento sulla Torre del Campanon (con una co-partecipazione del Comune di Feltre per 80 mila euro).
Di sicuro impatto l’esito finale, che ha riscontrato subito l’interesse ed il plauso dei primi visitatori oggi, a margine della cerimonia inaugurale. “Oggi è una giornata importante. E’ l’inizio di un percorso, che impegna trasversalmente molti assessorati e vede l’amministrazione impegnata per lo sviluppo turistico, culturale ed economico della nostra città, hanno sottolineato – con varie declinazioni – il sindaco di Feltre Perenzin e gli assessori Del Bianco e Zatta dal palco del Teatro de la Sena. Una proposta che, grazie all’aspetto innovativo della multimedialità, mira a coinvolgere anche le fasce più giovani, come i “millenials”, particolarmente attente all’offerta comunicativa all’insegna delle nuove tecnologie interattive.”
La riapertura della Torre dell’Orologio si inserisce a pieno nel progetto ToTeM, il nuovo percorso d’accesso al patrimonio storico e culturale messo a punto per guidare visitatori locali e turisti alla scoperta di alcune tra le bellezze del centro storico (oltre – appunto – alla Torre dell’Orologio, il Teatro de la Sena, la galleria d’arte moderna “Carlo Rizzarda” e il Museo Civico).

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Controllo del territorio. Gli interventi della polizia

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Belluno, 16 giugno 2018  –  Ieri, una pattuglia delle Volanti ha sanzionato un automobilista perché guidava senza aver mai conseguito la patente. I poliziotti hanno fermato un’auto per un controllo, il conducente si è subito irrigidito alla loro vista. Risultava infatti, da successivi accertamenti che l’uomo, un bellunese di 40 anni, aveva dei precedenti per guida senza patente e per furto. Oltre a non aver mai conseguito la patente di guida. Per questo motivo la sanzione è piuttosto elevata, parliamo di 3 mila e cinquecento euro di multa e del fermo amministrativo dell’auto per 3 mesi.

A Feltre, invece, la Squadra Volanti ha fermato e controllato un ragazzo presso la stazione ferroviaria della città; è subito emerso che il giovane aveva una condanna, risalente allo scorso aprile emessa dal Tribunale di Venezia, per reati contro il patrimonio.
Gli agenti sospettando che il ragazzo, un feltrino del ’96, potesse occultare armi o strumenti d’effrazione, hanno approfondito il controllo ed hanno trovato all’interno del suo zaino un tronchesino del quale non è stato in grado di giustificare il possesso.
Accompagnato in Questura, è stato denunciato per “possesso ingiustificato di chiavi alterate o di grimaldelli”, reato previsto e punito dal codice penale.

In serata infine, gli agenti hanno fermato in stazione, questa volta a Belluno, un ragazzo minorenne trovato in possesso di 0.2 grammi di hashish; dagli accertamenti dei poliziotti è risultato che nel 2017 era già stato segnalato ex art. 75 in Prefettura per consumo di sostanze stupefacenti. Il giovane è stato nuovamente segnalato ed ora per lui potrebbe essere molto difficile conquistare la tanto sognata patente di guida.

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Monster 821, la sport naked della Ducati vi aspetta alla Tecnosport di Belluno e a luglio a Misano

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Ritorna il nuovo Monster 821 della Ducati, con un design rivisitato, ma pur sempre fedele alle linee originali del primo modello uscito nel 1993. Il motore è il classico bicilindrico desmodromico testastretta 11 ° da 109 cavalli, euro 4, con allestimento Ducati Safety Pack (ABS e Ducati Traction Control) per garantire la massima sicurezza sempre e ovunque. Disponibile anche in versione depotenziata a 35 kW per neopatentati con licenza A2.
Materiali e tecnologie impiegati sono di ultima generazione, tali da consentire lunghi intervalli di manutenzione con riduzione dei costi di gestione.Il cambio olio è previsto ogni 15.000 km (o 12 mesi) e il controllo gioco valvole (Desmo Service) ogni 30.000 km.
L’appuntamento, per gli amanti di questo modello, oltre che in concessionaria Tecnosport di Belluno in via Vittorio Veneto 258, è a Misano, a luglio, per la 10ma edizione del WDW, il grande raduno biennale World Ducati Week.

Al nuovo Monster 821, infatti, quest’anno è dedicata lʼarea Monster Village. Inoltre, il “Ducati Garage Contest” sarà riservato a tutti i “monsteristi”, che potranno esibire le loro special su base Monster alla giuria composta da tecnici, piloti e visitatori.

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Sabato a Feltre la Festa della musica, dalle ore 19:00 alle ore 24:00 in Largo Castaldi e in Centro Storico

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La Festa della Musica è una ricorrenza europea, ideata nel 1985 in Francia. Sabato 16 giugno, allievi delle scuole di musica, artisti e gruppi musicali si esibiranno per le vie e le piazze del centro storico cittadino in concerti di vario genere e stile. Note di jazz, arie antiche, musica classica, sonorità etniche, musica pop, rock e di canti tradizionali e popolari si diffonderanno nell’aria per tutta la sera.

La manifestazione sarà preceduta, per la prima volta, da un’anticipazione in Largo Castaldi, dalle ore 19 alle ore 20.30, in cui gli alunni delle scuole di musica che si cimenteranno, in Largo Castaldi, nei pezzi studiati durante l’anno.

L’evento è realizzato in collaborazione con la Banda Città di Feltre.

Per ulteriori informazioni e per conoscere la scaletta della serata è possibile visitare il sito: www.visitfeltre.info

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Interventi dei carabinieri nella zona della Stazione ferroviaria di Feltre

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Feltre, 16 giugno 2018  –  Ieri i carabinieri di Feltre hanno arrestato una “vecchia conoscenza”, e stamattina sono stati notificati due fogli di via.

G.D. 37enne ,feltrino, aveva fatto già parlare di sé quando tra i mesi di luglio e novembre 2016 terrorizzava gli avventori della Stazione ed i titolari del bar “buffet”. Indagato con l’accusa di atti persecutori (Stalking) era stato prima sottoposto alla misura del divieto di dimora in Feltre e poi arrestato per aver violato le relative prescrizioni. Tornato recentemente in libertà e nuovamente interdetto a frequentare la città, imperterrito, ha continuato a violare il divieto, convinto, probabilmente di poterla fare franca. I carabinieri di Feltre, però, hanno accertato e segnalato all’Autorità Giudiziaria le numerose trasgressioni ottenendo, nuovamente, l’aggravamento della misura, trasformata nuovamente in custodia cautela in carcere dalla 2^ sezione penale della Corte d’Appello di Venezia. Facilmente rintracciato nella zona della Stazione, G.D. è stato quindi arrestato e, al termine delle formalità di rito, tradotto presso la casa circondariale di Belluno.

Inoltre, al fine di rendere più sicura e decorosa l’area frequentata da centinaia di viaggiatori, i Carabinieri di Feltre hanno avanzato al Questore di Belluno alcune proposte di allontanamento con Foglio di Via Obbligatorio nei confronti dei noti soggetti che spesso stazionano in compagnia anche di alcuni cani, creando disordine, facendo schiamazzi e importunando i cittadini che spesso hanno segnalato il disagio attraverso il 112, richiedendo l’intervento delle pattuglie. Due provvedimenti sono stati accolti dal Questore e stamattina sono stati eseguiti dai carabinieri che hanno rintracciato i due destinatari, un uomo e una donna, nei pressi del “Parco della rimembranza”: per tre anni non potranno più frequentare il Comune di Feltre.

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